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Una nuova frontiera - Ritorno al passato

  • Paco68
  • 26 nov 2016
  • Tempo di lettura: 5 min

Questo è il primo post di una lunga serie, che racconteranno dal principio, il mio cammino attraverso questa nuova avventura.

La creazione stessa di questo blog, è stata ispirata proprio da questa mia nuova passione che non so dove mi porterà ma che voglio condividere con voi.

Non solo ho deciso di tornare all'analogico, ma ho deciso di farlo con lo strumento più impegnativo in ambito fotografico, il banco ottico.

Trovato per pochi euro da un collezionista di Milano, sono andato a prenderlo con tutta la famiglia e per mio figlio di 6 anni era uno splendido gioco :-) Ve lo ricordate il Meccano? Quel gioco dove si costruivano strutture meccaniche?

Ecco, per mio figlio era qualcosa del genere, con tutte quelle levette e levettine da girare e da spostare.

Ebbene, oramai sono passate tre settimane ed in questo tempo ho studiato un po' di cose.

Sicuramente il funzionamento del banco che è uno strumento semplice, non è affatto banale.

Ci sono una serie di cose che vanno fatte, come una procedura ben precisa da eseguire e se si salta qualche passo, sei fregato e butti via lo scatto.

Ho atteso per 10gg l'arrivo delle lastre, un pacchetto da 10 a colori della Kodak, costa 58 euro.

Siccome le lastre vanno caricate negli chassis nel buio più totale, ho dovuto munirmi di changing bag, una borsa piuttosto grande che ti permette di montarle inserendo le mani all'interno che rimane a tenuta di luce.

Per poter operare agevolmente con la C.bag, è opportuno creare una "casetta" di cartone che ti permetta di sfilare le lastre ed inserirle nello chassis senza che la borsa (che è floscia), intralci il lavoro.

Ecco la "casetta" autocostruita, le lastre e gli chassis, oltre ai guanti di lattice.

Che va inserita nella c.bag che è questa.

Ebbene, oggi ho provato ad inserire le prime due lastre nello chassis... la cosa non è stata semplice soprattutto perchè non conoscevo l'involucro delle lastre, non avevo avuto il coraggio di aprire le due scatole nere, per paura che prendessero luce.

Quando le ho aperte, dentro la changing bag, ho sentito che erano chiuse in un sacchetto di carta sigillato, ne ho strappato una estremità, ho scoperto, contrariamente a quello che avevo letto, che le lastre sono chiuse a modi sandwich in due lastre di cartoncino della stessa dimensione.

Le ho estratte e le ho inserite dopo essermi esercitato una 20ina di volte con dei fogli di carta acetata tagliata alla stessa dimensione della lastra.

Magari in futuro farò un tutorial ma se ne trovano a sufficienza sul web e cmq prima di fare qualcosa io, dovrò prendere dimestichezza, oggi sudavo freddo mentre lo facevo!

Nel pomeriggio, avevo programmato un'uscita per fare il primo scatto.

Per rendere più portatile il mio banco (che è un banco da studio, quindi grosso e pesante), sono riuscito ad estrarre la monorotaia e quindi le due lastre col soffietto, sono riuscito a farcele stare in un normalissimo zaino fotografico.

Armato di entusiasmo, prendo lo zaino con lo tutto l'armamentario, il cavalletto ed esco di casa.... quando ero già in macchina, nel traffico, mi sono reso conto che avevo lasciato a casa il cavetto di scatto... :-/

Inversione a U e ritorno a casa..... cavetto recuperato e ritorno nel traffico.

Cercavo una location che proponesse una scena piena di dettagli, per mettere alla prova il banco, volevo evitare di operare con i vari basculaggi perchè ancora non mi sento pronto (ed a posteriori è stato un bene).

Quindi mi sono diretto sui navigli, oggi c'erano i mercatini e le luminarie che hanno appena installato, ho pensato che fosse quella una scena che valeva la pena di riprendere.

Una volta scelto il punto (per la verità, un punto banale e canonico, ma non cercavo uno scatto ad effetto), ho iniziato a piazzarmi col cavalletto ed aprire lo zaino.... e come un bambino che gioca col Meccano, a comporre il mio banco, reinserendolo sulla monorotaia e montando il tutto sul cavalletto.

Eccolo in tutto il suo splendore!!!

Ho subito visto che il cavalletto era poco stabile ed il banco aveva delle leggerissime oscillazioni, quindi ho dovuto abbassare l'asta superiore per dare maggiore stabilità.

Inoltre, dovevo fare attenzione a quando passavano i tram dietro di me, essendo su un ponte, vibrava tutto.

Ho subito percepito la fragilità della situazione.

Inquadratura.... per darvi un'idea, questa foto mostra quello che appariva nel vetro smerigliato.... li vedete quei puntini luminosi? Ecco... tutto lì :-) A quel punto, la coperta di pile nera che mi ero portato dietro, è stata indispensabile

Una volta inquadrato e messo a fuoco (fuoco verificato con una loupe) si è scatenata la più grande insidia che avevo sottovalutato.

La gente incuriosita ha iniziato ad avvicinarsi ed a farmi mille domande.... ho dovuto interrompere le mie procedure perchè erano troppi, una coppia di persone mi hanno chiesto dove esponevo a Milano, mi hanno detto che ero un "grande" :-) insomma, non riuscivo a gestire la situazione, continuavano a fermarsi persone e poi è arrivato anche qualche fotografo, "E' da una vita che non vedevo un banco ottico, il mio è arrugginito in cantina" mi ha detto un tipo con al collo una Nikon D800.

Insomma, si era formato una sorta di capannello e quindi ho perso un po' il controllo della situazione.

Ho provato (con il fiato sul collo dei curiosi) a misurare la luce con l'app del iphone "Esposimetro" ed i tempi erano già belli lunghini... intorno ai 2,5".... eravamo in zona rossa, bisognava considerare il tempo di reciprocità e non ne ero in grado.

Ho scattato ad F16 a 6" di esposizione, sovraesponendo di 1 stop... speriamo sia andata bene.

La procedura dovrei averla fatta tutta e correttamente ma non ne sono sicuro.

Un po' come quando sei in ufficio e ti chiedi se hai abbassato la serranda del box quando sei uscito con la macchina.

La scena che avrei inquadrato, dovrebbe essere questa: (l'ho ripresa con l'iphone e ritagliata secondo la focale del banco).

Ho contato almeno una decina di cose che possono essere andate storte:

L'app non ha fornito dei valori corretti

Il calcolo di reciprocità è sbagliato (probabilissimo)

Il banco si è mosso durante i 6"

Non ho chiuso l'otturatore prima di estrarre il volet

Non ho messo correttamente a fuoco

Non ho caricato correttamente le lastre nello chassis

Le ho caricate al contrario

Ho rigato le lastre o le ho sporcate con le dita (anche se avevo i guanti)

Non mi ricordo più se avevo settato correttamente il valore del diaframma (credo di sì)

Durante le risposte alle persone, ho saltato qualche passaggio.

Insomma, tra una decina di giorni avrò tutte le risposte e domani, forse, farò un altro scatto....


 
 
 

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