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Sigma SD1 e 18-35 Art nel ritratto

  • Paco68
  • 12 nov 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Eccoci qui, nella prima recensione di questo blog che raccoglierà le mie prove, per lasciarle ai posteri :-)

Il test riguarda la Sigma SD1 in accoppiata al 18-35 Art, alle prese con il ritratto.

Seguirà un secondo post nel quale la coppia verrà provata nella fotografia di landscape

Non sto a dilungarmi sul descrivere cosa rende speciali le fotocamere Sigma ed il loro sensore Foveon rispetto a tutte le altre fotocamere in commercio perchè chi leggerà questo post lo saprà a menadito.

Veniamo all'aspetto estetico, la SD1 da subito un'impressione di solidità assoluta, sembra una "mattonella" ed i materiali sono di grande qualità.

Come dimensioni e peso, la possiamo assimilare tranquillamente ad una Canon 6D, qui le vedete affiancate.

Con il 18-35 Art montato, le dimensioni sono pressapoco uguali a quelle della 6D + 16-35/4is

Risulta inspiegabile l'assenza sulla Sigma di un display LCD superiore, il posto ci sarebbe stato.

Questo rende il tutto più scomodo perchè per regolare i parametri di scatto si deve mettere l'occhio nel mirino o attivare la funzione info del display posteriore.

Ora passiamo alla prova sul campo.

In questo post, mi sono focalizzato su un aspetto poco trattato con le fotocamere Sigma, il ritratto.

Quindi posterò le prove che ho fatto, sfruttando il 18-35 alla massima focale e a grandi aperture.

Diciamo subito che il mirino non è molto grande e nemmeno molto luminoso e risulta poco agevole controllare il fuoco (ma questo succede un po' in tutte le fotocamere), anche però con il display posteriore, ingrandendo, la qualità del dettaglio non è molto alta.

Morale della favola, solo al mio rientro a casa ed all'apertura dei files, mi sono reso conto che la copia del 18-35 Art soffre di deciso back focus e la maggior parte dei ritratti che ho scattato, appaiono così :-(

Praticamente da buttare.... :-(

Sono a fuoco i capelli dietro ma gli occhi sono sfocati.... Urge una docking station Sigma oppure portarlo in AD Service.

Cmq, veniamo alla cosa più positiva di tutte, la resa a TA... semplicemente strepitosa a livello di dettaglio e di microcontrasto.

Questa foto è stata fatta a TA (F1,8) e fortunatamente è risultata a fuoco nonostante i problemi di back focus

Ebbene, guardate il crop al 200% sulla parte a fuoco.... impressionante

Anche in questo caso, come negli altri, ho scattato a 200iso con una leggera sovraesposizione (+0,3EV).

Piccolo suggerimento, dato l'elevato microcontrasto, consiglio vivamente di lasciare il valore di NR di luminanza nel mezzo, nella posizione di default, questo perchè anche se lo diminuiamo di una sola tacca, mostra in maniera spietata ogni minima asperità della pelle rendendo l'immagine poco gradevole.

Ora veniamo alle cose meno piacevoli.

Premetto, parlo SOLO di ritratto ambientato - NO STUDIO - e devo ammettere che la resa della Merrill sull'incarnato non è molto buona.

Presenta sempre una dominante giallognola che non si può eliminare solo con il WB, si può fare rendendo però violaceo tutto il resto che non sia incarnato.

Piccolo esempio, questo è uno scatto al sole a mezzogiorno e su SPP mi si apre con queste tonalità "horror".

Qui potete vedere come con SPP sono riuscito a correggere l'incarnato, rovinando però le tonalità dello sfondo.

In questo caso, l'unico modo per salvare capra e cavoli, è aprire il file con un SW di terze parti (PS o LR o Capture One o altro...) ed andare a regolare selettivamente l'incarnato.

Potete provare direttamente sul RAW che vi metto a disposizione qui:

https://www.dropbox.com/s/799u73ydhbh0sc5/SDIM3595.X3F?dl=0

In questa immagine invece, è possibile apprezzare la qualità dello sfocato del 18-35 Art che è piuttosto nervoso, poco piacevole.

In questa immagine, per correggere l'incarnato, ho dovuto lavorare selettivamente sul viso per eliminare la dominante giallognola.

In definitiva, l'accoppiata SD1 + 18-35 Art non è molto indicata per la ritrattistica, la difficolta di resa cromatica sull'incarnato, unita allo sfocato piuttosto ruvido del 18-35 Art, non fanno propendere la scelta di questa accoppiata per il ritratto.

Ovviamente se ci si vuole dare alla ritrattistica in B/N, le cose cambiano, in qel caso si eliminano le problematiche di cromia della Merrill.

L'AF non è sembrato un fulmine di guerra. è lento come le mirrorles e non è particolarmente affidabile, alcune volte ha dato il beep di messa a fuoco ed invece la foto è risultata totalmente sfocata.

Probabilmente non sono riuscito a prenderci abbastanza l'abitudine, in ogni caso, consiglio molta attenzione nella messa a fuoco, la sorpresina è dietro l'angolo.

Ora sto lavorando al test fatto con la stessa coppia (SD1 + 18-35 Art) in paesaggistica..... nei prossimi giorni lo pubblicherò.

 
 
 

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