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Sigma SD1 + 18-35 Art nel paesaggio

  • Paco68
  • 16 nov 2016
  • Tempo di lettura: 4 min

Finalmente proviamo questa benedetta SD1 in quello che secondo me è il suo campo elettivo, il paesaggio.

Ebbene, oramai le funzionalità delle Mirrorless o cmq quella del LV mi ha un po' impigrito e quindi tornare a fare paesaggistica alla "vecchia maniera" (inquadrando esclusivamente da mirino ottico) mi ha un po' spiazzato, perchè non si ha l'esatto controllo in fase di scatto del'esposizione, lo si può vedere solo a scatto avvenuto.

Una volta entrati nel mindset giusto, è stato un po' come tornare indietro di qualche anno, oppure come fotografare con la mia Mamiya, dove vedi tutto nel mirino ottico, filtri, GND e CPL, tutto dentro quel benedetto mirino, dando un occhio ai valori di scatto ed all'esposimetro.

Iniziamo col dire che la Mirrell è moooolto lenta nel registrare le foto, più della Quattro (che cmq non è un fulmine), però, questo non blocca la fotocamera, che continua ad essere utilizzabile, ha solo la controindicazione che non puoi vedere lo scatto a monitor.

Qui sotto vedete uno scatto fatto a mezzogiorno, ho notato che in queste condizioni di luce, torna comodo usare i 200 iso con una leggera sovraesposizione da recuperare in PP, come vedete dallo screenshot.

Ho anche evidenziato il modesto flare che ha prodotto la lente che non si è rivelata un po' debole da questo punto di vista.

Ecco lo scatto recuperato nelle alte luci, il lavoro è stato agevole e proprio per il fatto di essere iso invariant, l'ETTR può essere applicato con una certa efficacia, per contenere il rumore nelle ombre.

Qui potete scaricare il RAW e divertirvi con la conversione in B/N

https://www.dropbox.com/s/kn9z57mqpmcbhzp/SDIM3582.X3F?dl=0

Appunto, il B/N, credo che sia il maggior punto di forza di questa fotocamera, difficile la sua gestione del colore ma entusiasmante quella del B/N, la sua resa è strepitosa, simile alla pellicola ed estremamente elastica e piena di potenzialità espressive grazie alla gestione separata dei tra canali RGB con la quale SPP permette l'aggiustamento dei toni di grigio.

Qui, uno scatto insignificante, acquista cmq carattere, grazie alla possibilità di regolare il B/N in maniera creativa ed andando a lavorare col canale del rosso, spostandosi verso l'arancione, si ottiene più "corposità" sui cieli.

Ma... io preferisco il colore.... lo trovo più vicino al mio modo di fotografare.

Qui un altro esempio del fatto che i 200iso più una leggera sovraesposizione, ti tolgano d'impiccio in situazioni ad alto contrasto.... non parlo di valori precisi come si racconta sul forum Juza, classificare una sovraesposizione a +1,3EV è limitativo perchè a guidarci deve essere la luce presente sulla scena e solo quella deve farci decidere su quanto e come sovraesporre.

Per esempio, in questo caso, il canonico valore di +0,3 EV è stato sufficiente a non perdere informazioni nelle luci e nemmeno nelle ombre.

E' bastato sottoesporre di 1 stop ed il recupero nelle luci è stato totale per poi dare uno 0,1 di Fill Light per recuperare leggermente le ombre.

Il colore è molto buono, la resa cromatica è coerente con ciò che vedevano i miei occhi.

Ma purtroppo, da questo punto di vista, il merrill non si è dimostrato un grandissimo alleato, bisogna fare molta attenzione, tra dominanti e flare in agguato, ancora non ho capito se questa resa è tutta colpa del pur ottimo 18-35 art o se il sensore ci mette del suo....

In questo screenshot ho evidenziato alcune parti che presentano dominanti magenta, bisognerebbe capire se è flare o qualcos'altro che lo produce...

In compenso, la stella dei punti luminosi a diaframma chiuso è ottima.

Ora abbandoniamo con un tramonto, le splendide rive del lago di Como e trasferiamoci in città con l'architettura urbana.

Qui, grazie all'ottima correzione della distorsione, sono riuscito a comporre 3 scatti in panoramica

Insomma.... la SD1 è una fotocamera fantastica per la paesaggistica in B/N, a patto di tornare a fotografare inquadrando in un mirino ottico, senza LV.

La pulizia nelle ombre è risultata migliore di quanto pensassi ma la sua gamma dinamica è piuttosto limitata, non solo rispetto alle concorrenti bayer ma anche rispetto alle sue sorelle pre-merrill e Quattro.

Il colore risulta di difficile gestione ma nulla di trascendentale, sicuramente migliore che in ritrattistica, dove l'incarnato diventa difficile da correggere e si deve andare ad operare selettivamente e con non poche noie.

Onestamente, non saprei se consigliarla, alla luce dei prezzi abbastanza "popolari" delle nuove SD Quattro, quantomeno quella col sensore apsc.

Se però si ha la passione del B/N e della fotografia ragionata, in questo momento è difficile trovare di meglio senza pretendere i moderni gadget, il livello del B/N è elevatissimo, può rivaleggiare con la regina del B/N, la Leica Monochrom.

Se desiderate i RAW delle foto che avete visto nell'articolo, scrivetelo nei commenti qui sotto.

Spero che queste piccole pillole di esperienza possano tornare utili a qualcuno.

La prossima recensione, Merrill vs Quattro, sarà più esaustiva e corredata di video del sottoscritto che ne mostreranno dal vivo le funzionalità.....

Oltre alle due Sigma, nella prova, inserirò anche la Canon 1DsIII.


 
 
 

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